Ieri mattina squilla il telefono. Un amico di vecchia data dall’altra parte: “Ma sai che abito all’inizio della zona di ammassamento? Ma ti rendi conto?”. Un attimo di smarrimento, penso: “Ammassamento di cosa?”.
Poi un flash, le sinapsi e i neuroni del mio cervello collegano i pezzi e realizzo:
l’adunata degli Alpini 2014 a Pordenone – domenica 11 maggio – sfilata dagli alpini e relativo pre-ammassamento delle truppe per la sfilata.
“ok va bene. Ma dove sta il problema? Vedrai che tutto sarà stato organizzato per il meglio!” tento di rassicurare…
In effetti, quando si parla di Adunata Nazionale degli Alpini non si può non pensare a migliaia di persone, che giungono da ogni parte d’Italia, per trascorrere tre giorni in compagnia e allegria, rendendo onore ad un corpo militare, che ha fatto dal calore e dell’affidabilità, un biglietto da visita.
In qualità di moglie di alpino, nonché ex corista dalla Brigata Alpina Julia (e sì amici lettori, anche il suo cappello è pronto) non potevo far passare l’evento senza dedicargli un post ad hoc.
Per farlo ho scelto di iniziare dalla Moka Special Edition che la storica casa Bialetti ha dedicato agli alpini. Di colore verde bosco, riporta il tricolore sul lato, ma la cosa più bella è il coperchio che per l’occasione è stato trasformato in un cappello da alpino con tanto di penna nera sul lato.
Un oggetto del desiderio che sta già spopolando. Forse per farci il caffè all’alpina (leggi cos’è in fondo alla pagina)?
L’Adunata Nazionale degli Alpini numero 87, prenderà il via ufficiale venerdì 09 maggio alla ore 09.00 con l’alza bandiera, per terminare domenica 11 maggio, in piazza XX settembre a Pordenone al termine dalla sfilata finale.
I numeri della manifestazione sono imponenti:
• 1 milione i visitatori attesi suddivisi nelle 3 giornate di manifestazione
• 15.000 i tricolori appesi nella sola città di Pordenone, per salutare gli ospiti, e 30.000 in tutta la provincia.
• 150 le esibizioni di cori degli alpini previsti per le tre giornate e almeno 60 fanfare.
• 20 i campi attrezzati in tutto il perimetro della cittadina friulana, organizzati dalla protezione civile A2A, per ospitare almeno 17.000 penne nere.
• Una guida all’evento, stampata per l’occasione in 450.000 copie.
E poi ci sono i presidi sanitari sparsi per tutta la città, gli uomini e i volontari della protezione civile, 9 mostre organizzate in città per l’evento.
Quest’anno debutta per la prima volta, anche l’App per smartphone dedicata alla manifestazione. Questa App, unita alla pagina Facebook e al profilo ufficiale Twitter, sono un modo semplice, nell’era del web 2.0, per orientarsi in modo rapido e smart.
Mappe con le indicazione dei principali punti di interesse della manifestazione, localizzabili a video con un semplice movimento delle dita. Ma anche informazioni utili su mezzi di trasporto, parcheggi ed eventi nonché la possibilità di creare e condividere cartoline aggiungendo alle proprie fotografie gli sfondi del raduno delle penne nere.
Per non lasciare nulla al caso, la prossima adunata degli alpini sarà all’insegna del riciclo e dell’ecologia. Come potete immaginare quando si ospitano così tante persone uno dei pericolo maggiori è che la città si trasformi in grande bidone dell’immondizia. Ma questo non succederà a Pordenone dove è stato messo in atto un piano dettagliato che prevede lo smaltimento nei 3 giorni dell’evento, di 350 tonnellate di rifiuti, di cui almeno il 50% sarà riciclato ( e non smaltito completamente come secco non riciclabile come accade nei casi di manifestazioni importanti come questa).
Ma cosa significa veramente essere un Alpino?
Una risposta, fra tutte ne spiega bene il significato ed è la testimonianza data qualche anno fa dal generale di corpo d’armata Alberto Primicerj , comandante delle Truppe Alpine, durante un’intervista con Clara Salpietro, di Bolzano – Generale Primicerj mi può spiegare chi sono gli Alpini e cosa significa far parte degli Alpini?
“Gli Alpini sono qualcosa di particolare, sono un Corpo unico nella storia delle Forze Armate italiane, è un corpo che credo abbia una sua caratteristica e una sua individualità che probabilmente è difficile trovare da altre parti, oltre allo spirito di corpo e alla loro storia, c’è un legame particolarmente stretto fra l’organizzazione militare e la vita civile. Prendo come esempio l’ultima adunata nazionale degli Alpini che si è tenuta pochi mesi fa a Bolzano e credo sia difficile trovare nel mondo una realtà, una famiglia come quella degli Alpini in armi e degli Alpini non più in servizio che riesce a riunire e raccogliere 400/500 mila tra iscritti, appartenenti, simpatizzanti, familiari e a produrre uno sforzo positivo come quello visto qui. Mi sono chiesto tante volte come riescono a fare una cosa del genere e francamente non so darmi una risposta. Quando si vuole dare una risposta a una cosa del genere si vanno a cercare i sentimenti, il cuore, le emozioni. È l’espressione di un Corpo che secondo me è unico sia nel legame tra militare e parte civile di chi ha prestato servizio, quindi quella parte della nazione italiana che ha avuto il piacere e l’onore di fare l’alpino, sia per i valori, lo spirito anche l’impegno sociale che l’alpino in servizio e in congedo dimostra di vivere ed interpretare nella nostra società: questo è il corpo degli alpini ed è una cosa unica, senza pensare adesso alla storia, alle tradizioni o a leggende. Io credo che è il legame fra militare e parte sociale/civile che fa diventare questo Corpo una cosa particolare.”
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Vi lascio con una curiosità:
Conoscete il significato del colore della penna sul cappello dell’alpino?
Ogni alpino ha un cappello con una penna a lato di circa 25-30 centimetri di lunghezza. La penna è di corvo nero per la truppa, di aquila marrone per i sottoufficiali e gli ufficiali inferiori e di oca bianca per gli ufficiali superiori e i generali.
Ora non resta altro che rispondere: PRESENTE !
I link utili:
Sito ufficiale della 87a Adunata Nazionale degli Alpini
[accordion title=”Cos’è il caffè all’alpina?”]
E’ un particolare caffè altamente alcolico, che si realizza utilizzando al posto dell’acqua, la grappa (solitamente si consiglia in parte di ¼ di acqua e ¾ di grappa). Attenzione però perché ci sono alcune indicazioni da seguire per evitare danni:
| La moka va chiusa molto bene perché c’è il rischio che con l’alta gradazione alcolica della grappa possa esplodere. Proprio per questo motivo il caffè all’alpina l’ho sempre visto fare all’esterno in occasione di grigliate o pic-nic.
| Una volta che la grappa è risalita dal filtro, assumendo il colore e l’aroma del caffè, la caffettiera va tolta subito dal fuoco perché potrebbe incendiarsi (quindi non tenete nulla di facilmente incendiabile vicino alla moka).
| Dopo 5 / 6 caffè all’alpina dite addio alla guarnizione della moka.
Non respirate i fumi caldi del caffè: sono fortissimi.
In compenso per gli amanti, l’aroma del caffè unito al fatto che sia riscaldata, conferisce alla grappa un gusto unico.
Only for the brave!
E poi vietato mettersi alla guida![/accordion]
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