Lo abbiamo atteso a lungo, tanto che quasi ci aveva fatto pensare non giungesse più. Alla fine eccolo: è arrivato il freddo!
Giornate piovose, nella mia zona anche estremamente umide, hanno subito reso necessario l’accendimento dell’impianto di riscaldamento in casa e nei luoghi di lavoro.
Non che le temperature siano già arrivate alla rigidità abituale di Dicembre/Gennaio, però verso sera, rincasare con un tiepido calduccio casalingo, fa proprio piacere.
Parlando di arredamento ho cercato (e trovato) alcune soluzioni per riscaldare velocemente una stanza della casa, proprio nella stagione di mezzo.
Per le zone living ci sono diverse possibilità. Tra le più conosciute e sviluppate negli ultimi anni ci sono le stufe a pellet.
Le stufe a pellet sono una soluzione di riscaldamento che richiede l’utilizzo di una canna fumaria. La loro praticità sta nel fatto che s’istallano velocemente in qualsiasi ambiente (basta per l’appunto che sia presente la canna fumaria collegata con l’esterno e it tetto). Si accendono rapidamente e senza sporcare. Con l’ausilio di un telecomando, posso essere programmate per l’accensione automatica (comodissima funzione che garantisce, specie in queste stagioni, un rientro a casa gradevolmente caldo). La maggior parte dei modelli è ventilata e il calore può essere canalizzato anche in altre stanza della casa.
I pellet sono dei composti a base di legno pressato che vengono versati in un serbatoio interno alla stufa. La stufa stessa si regola la quantità di combustibile da bruciare in base al calore programmato.
Le stufe a pellet di nuova generazione, come queste che vedete in fotografia (Ferroli) hanno il focolaio in ghisa per un miglior rendimento sia in fase di combustione che di recupero calore nei fumi. Ultimo aspetto da non sottovalutare è che una stufa a pellet permette di risparmiare (anche di molto) sulla bolletta del riscaldamento.
Una valida alternativa al riscaldamento veloce di una stanza, potrebbe provenire dall’utilizzo di un caminetto a bioetanolo. Il bioetanolo è un composto di origine vegetale che nella combustione non produce fumi, né gas, per cui il caminetto non richiede neppure di essere utilizzato con una canna fumaria. Come combustibile non è ancora molto conosciuto in Italia, ma esistono diverse forme e modelli di caminetti, che possono essere collocati in qualsiasi angolo della vostra zona living. Estratto dalla scatola, è sufficiente inserire il combustibile a bioetanolo nel serbatoio e accendere il camino. In questo modo vi potete godere un lieve calore e la romantica compagnia del fuoco a piena vista.
Rispetto alla scelta delle stufe a pellet il caminetto a bioetanolo è decisamente più economico in fase di acquisto (anche se la capacità di riscaldamento non può essere paragonata, essendo nettamente superiore nella stufe a pellet). In questo shoponline di viadurini potete trovarne diversi modelli con prezzi che oscillano dai 200 ai 400 euro.
Un altro ambiente dove proprio il freddo non si addice è il bagno, soprattutto di mattina e mentre si è sotto la doccia, si sente la necessità di un po’ di calore aggiunto.
La soluzione più veloce anche nel caso di abitazioni con riscaldamento centralizzato, è quella di istallare in bagno uno scaldasalviette elettrico.
Solitamente gli scaldasalviette si presentano come una scaletta, dove gli elementi riscaldati, oltre a regalare tepore alla stanza sono degli ottimi alleati per asciugare biancheria e asciugamani (da qui la derivazione del nome). Sono dei radiatori diffusi da circa una ventina di anni, e in alcuni casi oramai dei veri e propri oggetti di design.
Per gli scaldasalviette elettrici non serve il collegamento all’impianto termico di riscaldamento della casa ma una semplice presa di corrente. Anche in questo caso sono programmabili grazie all’utilizzo di un cromotermostato. La più diffusa (e forse anche la più pratica) è la classica forma a scaletta come questa proposta nelle mie raccolte d’immagini.
Il radiatore Zehnder Yucca è invece uno scaldasalviette idraulico, cioè necessita di essere collegato all’impianto di riscaldamento dell’abitazione. S’integra con facilità e versatilità nell’ambiente bagno, fornendo calore ad azione rapida. Ha una forma molto pratica, e una profondità ridotta, soprattutto se sentite la necessità di un supporto ulteriore per gli asciugamani da bagno.
Un design raffinato per un calore raffinato.
Cristiana Rosada per Redazione Modaearrdamento.
Giacomo
•7 anni ago
Complimenti per l’articolo e per le soluzioni proposte. Approfitto di voi per chiedervi un consiglio. Il mio bagno è di circa 6 mq. Non potendo installare il termo arredo vorrei mettere un termoventilatore. Tra i modelli più curati in termini di design vi è questo http://www.stufe-elettriche.com/stufa-elettrica-rowenta/rowenta-so2320/ , ma se devo essere sincero non mi fa impazzire. Potreste propormi un modello dal design particolare? Grazie!
Cristiana Rosada
•7 anni ago
Ciao Giacomo, la stufa elettrica è sempre un gran tormento per il “design lover” perché non presa in grande considerazione dai produttori come stile. Inoltre di solito il loro costo deve rimanere anche all’interno di un certo range di prezzo, per cui le più diffuse sono il materiale plastico, come quella che tu hai linkato.
Prova a dare un occhi a questa selezione. Ci sono un paio di modelli decisamnete carini.
Grazie e ciao
http://www.grazia.it/casa/design/stufe-elettriche-basso-consumo
Marty
•9 anni ago
https://it.wikipedia.org/wiki/Pallet
https://it.wikipedia.org/wiki/Pellet_(combustibile)
home stylist che non sa la differenza tra pellet e pallet… almeno informarsi prima di fare ste figure…auguri
Cristiana Rosada
•9 anni ago
Ciao Marty,
grazie per il tuo commento, e grazie per aver scovato un refuso nel mio blog, scrivendo molto succede (anche se so che non dovrebbe). Questo è proprio il caso in cui cambiando una vocale, tutto il significato della parola si modifica. In ogni caso, tranquillo: anche se di pallet ne vedo tanti tutti i giorni (lavoro nel settore arredo), conosco la differenza con i pellet. Avrei gradito solamente un tono leggermente meno scortese da parte tua, soprattutto per il fatto che non ci conosciamo professionalmente, e il tuo sembra più un giudizio sul mio lavoro che un messaggio di avviso.
A presto e grazie della visita al blog.
Cristiana